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Một, không và mười vạn: Dạy tiếng Italia nào trong thời đại kỹ thuật số

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Bài viết "Một, không và mười vạn: Dạy tiếng Italia nào trong thời đại kỹ thuật số" đưa ra một góc nhìn về sự thay đổi về mặt ngôn ngữ xã hội hiện tại trong nhóm ngôn ngữ Italo-Romance, đề cập cụ thể đến các đặc điểm của tiếng Italia tân hiện đại và sự phổ biến của nó.

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Nội dung Text: Một, không và mười vạn: Dạy tiếng Italia nào trong thời đại kỹ thuật số

  1. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY MỘT, KHÔNG VÀ MƯỜI VẠN: DẠY TIẾNG ITALIA NÀOTRONG THỜI ĐẠI KỸ THUẬT SỐ ∗Liana Tronci* Bài viết đưa ra một góc nhìn về sự thay đổi về mặt ngôn ngữ xã hội hiện tại trong nhóm ngôn ngữ Italo-Romance, đề cập cụ thể đến các đặc điểm của tiếng Italia tân hiện đại và sự phổ biến của nó. Trong phần đầu tiên, tác giả trình bày về sự đa dạng của các biến thể có trong nhóm ngôn ngữ này (tiếng Italia chuẩn, tiếng Italia theo vùng miền, phương ngữ, biến thể allloglot, ngôn ngữ nhập cư mới) và mối quan hệ của chúng trong danh mục ngôn ngữ cá nhân và cộng đồng. Phần thứ hai sẽ thảo luận một số hiện tượng biến thể liên quan đến đại từ nhân xưng với các ví dụ được lấy trong văn học. Tại phần mô tả về hệ thống nhóm ngôn ngữ tiếng Italia hiện tại, tác giả nêu ra một số quan sát liên quan đến việc giảng dạy tiếng Italia tại Italia và ngoài Italia. Từ khóa: biến thể ngôn ngữ xã hội, tiếng Italia tân hiện đại, tiếng Italia theo vùng miền, hệ thống đại từ nhân xưng. This study discusses sociolinguistic variation in the Italo-Romance languages, with special attention to neo-standard Italian and its diffusion. First, the study presents the diversity of this group of languages (including standard Italian, Italaiuan regional varieties, dialects, and new immigrant languages) as well as their relations among individual and community languages. It then discusses some variation related to third person clitic pronouns through examples of their use in literary texts. Finally, some thoughts will be devoted to the relevance of variation in teaching Italian as a native and foreign language. Keywords: sociolinguistic variation, neo-standard Italian, Italian regional varieties, clitic pronoun. UNO, NESSUNO, CENTOMILA. QUALE ITALIANO INSEGNARE NELL’ERA DIGITALE? 1. Introduzione Se la diffusione consistente dell’italiano In questo articolo si propone una ad ampi strati di popolazione nel secondo riflessione sul tema della variazione dopoguerra ha indotto un riassestamento nell’area linguistica italo-romanza con del repertorio soprattutto in termini particolare attenzione ai cambiamenti diafasici, nel senso che l’italiano ha verificatesi nella lingua scritta e nel occupato registri del repertorio informali e rapporto tra scritto e orale nell’era digitale “bassi”, prima occupati solo dai dialetti e all’impatto di tali cambiamenti sulla (repertorio dilalico, secondo la nota didattica dell’italiano. ∗ PGS.TS., Università per Stranieri di Siena (Trường Đại học dành cho người nước ngoài Siena, Italia) Email: tronci@unistrasi.it 53
  2. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) definizione di Berruto 2012 [1987]) 1 , le ricorso ad altre fonti di dati. Le nuove forme di scrittura digitali e la loro osservazioni che avanzeremo in chiave pratica sempre più diffusa hanno portato sociolinguistica saranno poi utili per cambiamenti soprattutto in diamesia, proporre riflessioni sulla didattica ampliando non solo quantitativamente ma dell’italiano, tanto a stranieri quanto a anche qualitativamente le possibilità nativi. dell’italiano scritto (il cosiddetto e-taliano, L’articolo è strutturato come segue: nel nella felice definizione di Antonelli 2014). §2 proponiamo una breve disamina della L’italiano scritto, anche letterario, letteratura sul tema, nel §3 affrontiamo contemporaneo accoglie strutture e forme l’analisi dei dati del corpus, mentre il §4 è considerate non-standard in una dedicato ad alcune considerazioni prospettiva meramente normativa o conclusive e ulteriori prospettive di ricerca. grammaticale: molte di esse sono oramai pienamente ammesse nel neo-standard, 2. Inquadramento della questione mentre altre hanno una distribuzione 2.1. Gli studi sulla variazione specifica nel diasistema, in quanto marcate dell’italiano in diatopia, diastratia o diafasia. La Come già sosteneva Rohlfs (1972 didattica dell’italiano deve però [1964]), l’Italo-Romania è, tra le aree necessariamente recepire tali forme e linguistiche romanze, quella che presenta strutture non solo per il loro valore in gli aspetti di variazione più rilevanti non sincronia, in quanto variazioni nel solo per quanto riguarda la quantità dei diasistema, ma anche per il ruolo da esse tratti di differenziazione ma anche, e svolto in diacronia, lungo l’asse dei soprattutto, per la loro qualità: “[f]ra le mutamenti della lingua. nazioni europee l’Italia gode il privilegio di Con questo lavoro si intende contribuire essere, certamente, il paese più frazionato al dibattito, presentando dati tratti dal nei suoi dialetti. Questo fenomeno ha senza complesso ambito dei clitici nell’italiano dubbio origini etniche e storiche, ma non neo-standard. I dati saranno tratti in sarà indipendente da certe proprietà e particolare dal romanzo di Rossana Campo qualità del popolo italiano. […] E questa Dove troverete un altro padre come il mio, ricchezza dialettale esiste ancor oggi come pubblicato nel 2015 da Ponte alle Grazie e fenomeno sociale e come fenomeno vincitore del premio Strega Giovani 2016. linguistico” (Rohlfs 1972 [1964]: 26). I Dal romanzo trarremo la maggior parte dei volgari rispetto al latino, prima, e i dialetti dati della ricerca, ma non si esclude il rispetto all’italiano letterario, poi, ne sono 1 Nelle parole di Berruto (2012 [1987]: 55), nella situazione di diffuso monolinguismo dialettale con seconda metà del Novecento, si assiste a un una certa porzione di bilingui (italiano-dialetto) a un “processo accelerato di diffusione ed espansione diffuso bilinguismo, con una buona porzione di della lingua nazionale che ha fatto passare da una monolingui italiani”. 54
  3. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY appunto il segno più evidente: si tratta, fenomeni di contatto o interferenza (se non infatti, come è noto, non di varietà pochi casi di prestiti lessicali), diversa è la dell’italiano ma di varietà linguistiche situazione rispetto ai dialetti, non soltanto indipendenti dall’italiano e derivate, perché le due varietà hanno coesistito e proprio come l’italiano, dal latino, ancora coesistono nel repertorio di attraverso i regolari processi di mutamento un’ampia parte degli italofoni, ma anche e linguistico. Al mosaico linguistico soprattutto per i modi di diffusione rappresentato dai volgari/dialetti occorre dell’italiano nella seconda metà del aggiungere l’ulteriore livello di variazione Novecento, quando cioè la lingua espresso dalle cosiddette varietà alloglotte nazionale si è espansa superando i suoi o dialetti etero-etnici (per opposizione ai precedenti confini in diafasia e in diamesia. dialetti italoromanzi, detti appunto omo- Da varietà usata nello scritto (diamesia) e etnici): lingue “altre” rispetto alle italo- in contesti formali (diafasia), e pertanto romanze autoctone, che tuttavia, insieme ristretta in diastratia solo alla parte della ad esse, contribuiscono a caratterizzare la popolazione con un grado più elevato di complessa eterogeneità linguistica di molte scolarizzazione, l’italiano è divenuto comunità linguistiche variamente sempre più lingua anche parlata (diamesia) distribuite nella Penisola (cf. Toso 2008 e usata in contesti informali (diafasia). Ciò per una panoramica). Infine, più ha coinciso con una più capillare diffusione recentemente, il paesaggio linguistico dell’istruzione, anche di livello più alto, e italiano si è popolato delle cosiddette un progressivo abbandono del dialetto “lingue immigrate”, cioè le “lingue degli come lingua trasmessa in famiglia (De immigrati” che, per “l’opera di inserimento Mauro 1963). Un repertorio comunitario di e integrazione negli specifici contesti tipo dilalico ha quindi sostituito socioculturali e linguistici locali” hanno progressivamente la situazione precedente acquisito “peso linguistico” nella “generale che si configurava come diglottica per una condizione idiomatica nazionale” parte ristretta della popolazione (quella, (Vedovelli 2015: 97; si vedano anche appunto, istruita) e monolingue, con il Bagna, Machetti & Vedovelli 2003, Barni dialetto come unica varietà del repertorio, & Vedovelli 2012).2 per la maggior parte della popolazione (non Se rispetto alle varietà alloglotte e alle o poco scolarizzata).3 lingue immigrate, l’italiano non presenta 2 3 Tali lingue sono rappresentate in Italia per lo più Per ulteriori approfondimenti su questi aspetti, qui da lingue parlate in Paesi dell’Europa dell’est (per solo accennati come introduzione al nostro lavoro, es. rumeno, bulgaro, ucraino), nel Maghreb (varietà si rinvia, tra gli altri, a Berretta (1994), Lorenzetti nazionali di arabo) e nell’Africa subsahariana (per (2002), Berruto (2008 [1993]; 2012 [1987]), es. wolof, swahili, twi) e in vari Paesi dell’Asia (per D’Achille (2010 [2002]), Cerruti (2013). es. cinese mandarino e altre varietà di cinese, punjabi, thai). 55
  4. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) La descrizione e l’analisi della peculiare generalmente privo di preposizione, è situazione linguistica dell’Italia del preceduto dalla preposizione a quando secondo Novecento ha quindi condotto ad l’oggetto diretto designa un referente una riflessione in ambito sociolinguistico animato, come nella frase Questa storia a relativa non soltanto alle varietà noi ci fa ridere. Il fenomeno, condiviso dell’italiano ma anche a come le varietà anche da altre varietà romanze (per es. lo dell’italiano influenzino il concetto di spagnolo) è regolare nel dialetto, ricorre standard linguistico. Se, appunto, l’italiano, nell’italiano regionale per effetto di fintantoché è coesistito come varietà “alta” interferenza, ma non è sicuramente del repertorio rispetto ai dialetti, si è regolare in italiano. Eppure, come vedremo conservato grosso modo uguale a sé stesso più avanti, si tratta di un fenomeno in e con una norma (scritta) sostanzialmente espansione, che ricorre anche nell’italiano identica nel corso di secoli, nel momento in scritto, per es. della stampa, ma anche in cui si è diffuso come varietà “bassa”, è opere letterarie. Un altro aspetto della stato esposto, così come ogni lingua parlata, variazione regionale riguarda l’uso dei alla variazione. E quando si parla di tempi del passato, cioè il passato remoto e variazione per l’area linguistica il passato prossimo. Nell’italiano regionale italoromanza, si fa riferimento certamente di Sicilia, per esempio, il passato remoto è alla variazione in diafasia, diamesia e forma non marcata che si sovraestende diastratia, ma soprattutto a quella in anche nei contesti in cui ci si aspetterebbe diatopia, proprio per la presenza dei il passato prossimo, per es. Stamattina ti volgari/dialetti cui prima si accennava. È vidi in biblioteca invece di Stamattina ti ho proprio il contatto con i dialetti ed i visto in biblioteca. Diversamente, l’italiano fenomeni di interferenza che ne sono regionale lombardo ammette soltanto le scaturiti che hanno creato quelle particolari forme del passato prossimo, anche laddove forme di variazione diatopica dell’italiano nella lingua standard si trovi il passato che i sociolinguisti chiamano italiani remoto, per es. Da piccolo ho imparato regionali (Berruto 2012 [1987], Cortelazzo presto a camminare invece dell’atteso Da & Mioni 1990, Cardinaletti & Munaro piccolo imparai presto a camminare. Ancor 2009, De Blasi 2014 e bibliografia ivi più degli aspetti ora menzionati sono citata). Sono le forme di italiano usate nelle percepibili, non solo all’orecchio dei nativi regioni, che presentano, appunto, aspetti ma anche a quello straniero, le differenze più o meno marcati di interferenza dai relative alle realizzazioni fonetiche, per es. dialetti. Per fare qualche esempio, negli la tendenza a neutralizzare le opposizioni italiani regionali meridionali (per es. quello vocaliche in finale di parola nell’italiano siciliano a base palermitana o quello regionale campano (a base napoletana), campano a base napoletana) sono presenti oppure la cosiddetta “gorgia” dell’italiano costruzioni in cui il complemento oggetto, regionale toscano (a base fiorentina) o 56
  5. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY l’assenza di raddoppiamento fonosintattico Recentemente, Berruto (2017) è tornato nell’italiano regionale lombardo (a base sulla questione sottolineando il tratto di milanese) (cf. De Blasi 2014). continuità tra fenomeni linguistici del nuovo standard dell’italiano e quelli di Gli aspetti di variazione fonetica degli forme dell’italiano ritenute fino alla metà italiani regionali, che pure sono molto interessanti perché “colorano” localmente del Novecento sub-standard: l’italiano contribuendo a mostrare la Most of these phenomena, which grande variazione linguistica presente nella usually imply a considerable degree of Penisola, non hanno espressione nella variation, are interpretable as a change in lingua scritta. Diversa è, invece, la the sociolinguistic value of the traits situazione per quanto riguarda i fenomeni themselves. Only a small number of di variazione ai livelli morfologico, phenomena can be considered cases of true morfosintattico e sintattico, i quali, innovation. Forms and structures already trovando riscontro anche nella lingua existing in sub-standard Italian1 lose their scritta, hanno contribuito fortemente alla markedness as elements characterizing low, determinazione di un nuovo standard only spoken, social and situational linguistico che i linguisti hanno designato varieties, becoming, at least to a certain con etichette differenti, da “italiano extent, common also in the usage of tendenziale” (Mioni 1983) a “italiano educated people and in written language dell’uso medio” (Sabatini 1985), per finire (particularly by the newspapers, an con “italiano neostandard” (Berruto 2012 important vehicle of standardization today). [1987]) che è oggi l’etichetta più diffusa: Such a shift in the sociolinguistic position of linguistic items is altogether analogous [U]n nuovo standard italiano è certamente in formazione e anche l’uso to the well-known process that, in historical linguistics, is often called scritto ne sta lentamente prendendo atto “markedness shift” (Berruto 2017: 32) […]. Il nuovo standard nascente, creato dalla mutata interazione sociale, è Si tratterebbe insomma del passaggio da strutturalmente più semplice marcato a non-marcato di alcuni tratti (maggiormente vicino alla parlata linguistici già presenti nell’italiano colloquiale), più variato (in diatopia, con la (soprattutto orale, ma con apparizioni policentricità dei modelli d’uso ammessi; sporadiche e censurate anche nello scritto) in diafasia con l’immissione nell’uso dei secoli passati, per es. frasi scisse, quotidiano dei linguaggi settoriali ecc. costruzioni con c’è presentativo, periodo [ciascuno dei quali lascia la propria ipotetico dell’irrealtà con il doppio sedimentazione]), più ampiamente fondato imperfetto, i quali, sia per l’espansione in termini sociali (Mioni 1983: 515) dell’italiano come varietà bassa del repertorio, sia per la diffusione dell’uso scritto della lingua a strati sempre più ampi 57
  6. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) di popolazione, sarebbero passati dal di una varietà diamesica, in quanto è scritto parlato allo scritto e, nell’ambito dello e non orale, presenta tratti di registro scritto, da registri meno sorvegliati a informale in diafasia ed è variegato in registri più sorvegliati di lingua. diastratia in funzione dello strato sociale del locutore/scrivente. Viene avvicinato 2.2. Italiano scritto nell’era digitale: il all’italiano neostandard (Berruto 2012 cosiddetto “e-taliano” [1987]) o “italiano dell’uso medio” di La questione del rapporto tra italiano Sabatini (1985), di cui sarebbe scritto e parlato nell’era digitale è ben un’evoluzione (Antonelli 2016: 15) ma, riassunta da Antonelli (2016) in un articolo proprio per la variazione in diastratia, dedicato appunto al cosiddetto e-taliano: presenta anche tratti dell’“italiano Se si guarda a ciò che è accaduto negli popolare”, tanto che Antonelli (2016: 15) ultimi vent’anni nella storia della nostra lo definisce “italiano neopopolare: lingua, ci si trova di fronte a una nuova mutazione tecnologica di quell’italiano rivoluzione (che solo apparentemente è una usato per secoli da chi, sapendo a malapena controrivoluzione). Per la prima volta, tenere la penna in mano, doveva cimentarsi infatti, l’italiano si ritrova a essere non solo con la scrittura” (cf. anche Antonelli 2014). parlato ma anche scritto quotidianamente Ad essere in gioco non è quindi soltanto dalla maggioranza degli italiani. Una il rapporto con la scrittura di novità paradossale, appunto, visto che locutori/scriventi non adusi al mezzo l’italiano è vissuto per secoli quasi soltanto espressivo e comunicativo, ma anche, e come lingua scritta. In realtà clamorosa, se soprattutto, la specificità del supporto alla si pensa che l’italiano scritto è sempre stato scrittura, che è scritto ma permeato di tratti forte nella sua codificazione ma debole di oralità, e la trasmissione del messaggio, nella sua diffusione, ostacolata prima immediata e interattiva.4 dall’analfabetismo e poi dal dominio dei mezzi audiovisivi (Antonelli 2016: 13) 3. Descrizione e analisi dei dati La collocazione dell’e-taliano tra le 3.1. Il corpus varietà tradizionalmente riconosciute Come abbiamo già accennato, i dati dell’italiano (rappresentate della ricerca provengono dallo spoglio nell’architettura del repertorio descritta e manuale del romanzo Dove troverete un rappresentata da Berruto 2012 [1987]: 24) altro padre come il mio di Rossana Campo, non è semplice, in quanto fattori diamesici, pubblicato nel 2015. Il testo, che ha già diafasici e diastratici concorrono a fatto l’oggetto di una ricerca più ampia caratterizzare questa varietà. Si tratta infatti (Favata & Tronci 2019), presenta tratti 4 Sul tema la letteratura è molto ampia. Si rinvia, per & Schirru (2006), Tavosanis (2011), Pistolesi un primo orientamento e per i diversi aspetti qui (2014), Chiusaroli (2016), Fiorentino (2016), Fresu soltanto accennati, a Bazzanella (2005), Lorenzetti (2016), Logozzo (2017), Palermo (2017). 58
  7. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY interessanti per lo studio delle varietà maccheroni rossi col sugo con le polpette dell’italiano e del nuovo standard di carne. I terroni. (Campo 2015: 17–18) dell’italiano in quanto offre esempi La lingua del romanzo è, ovviamente, sistematici di variazione in diastratia, una lingua “costruita” dalla diafasia e diatopia. narratrice/autrice e rappresenta, quindi, In sintesi, il romanzo racconta, in forma solo per via mimetica, la realtà linguistica autobiografica, la vita della narratrice, e sociolinguistica dell’italiano. Per tale Rossana, e della sua famiglia a partire dagli ragione, i dati linguistici forniti dal anni Sessanta del Novecento. La storia romanzo potrebbero apparire meno della famiglia di Rossana è la storia di autentici rispetto a quelli dell’oralità. molte altre famiglie italiane nella seconda Tuttavia, si ritiene che la scelta del corpus metà del Novecento: i genitori, Renato e sia vantaggiosa ai fini della nostra ricerca, Concetta, provenienti dal Meridione per almeno due ordini di ragioni. d’Italia (il Molise nel caso specifico), si Innanzitutto, la narrazione consente di trasferiscono ad Albisola, in Liguria, a rappresentare la dimensione diafasica, che causa del lavoro del padre, che è “anche se è all’apparenza intuitiva assai carabiniere, e lì costruiscono la loro vita. evidente, è spesso la più sfuggente da Una vita di emarginazione, a causa delle cogliere e descrivere con esattezza” differenze culturali e linguistiche tra Nord (Berruto 2008 [1993]: 71; sulle difficoltà, e Sud Italia e di difficoltà di inserimento anche terminologiche, della definizione di sociale, nella scuola per i bambini e nel diafasia, cf. Berruto 2011). La lingua dei mondo del lavoro per gli adulti. In (1) personaggi è caratterizzata, oltre che in riportiamo un estratto del romanzo in cui funzione di differenze diastratiche e appunto la narratrice contrasta la volontà di diatopiche, anche in rapporto alle diverse integrazione, da un lato, e la sensazione di situazioni comunicative: differenze di emarginazione, dall’altro: interlocutore, di argomento di discorso, di (1) Concetta è in ansia, vorrebbe livello di mimesi narrativa. Come vedermi inserita nel paese, vorrebbe argomentato in Favata & Tronci (2019: 29– sentirmi parlare con la lingua dei visi 30), si osservano differenze sistematiche pallidi, vorrebbe che ci tramutassimo in nella narrazione di Rossana-adulta e di settentrionali anche noi, ma non lo capisce Rossana-bambina, per es. nell’uso del che non lo saremo mai, che si vede lontano clitico dativo di terza persona, che è gli mille chilometri quando stiamo arrivando nella narrazione di Rossana-adulta noi meridionali, quelli della BASSA (italiano neo-standard) e ci in quello di ITALIA, quelli che non sanno parlare Rossana-bambina (italiano regionale senza gridare, quelli che si appiccicano meridionale e/o italiano sub-standard in sempre con tutti, quelli che magnano i diastratia): 59
  8. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) (2a) L’ultima volta che ho visto Renato pronomi personali clitici dell’italiano vivo era il 5 ottobre […]. Istintivamente standard è illustrato da Calabrese & Cordin avevo preso il telefonino e avevo (1988: 563–606) cui si rinvia; Berretta cominciato a fargli delle foto mentre (1985) illustra già alcuni fenomeni di stavamo mangiando. (Campo 2015: 20) variazione nell’italiano parlato. (2b) Quando usciamo, dopo che Nel seguito del lavoro, descriveremo Concetta ha pagato il conto e ha salutato alcuni tratti di variazione nell’uso dei clitici con un sorriso, mi prende per mano […]. Io personali all’interno del corpus preso in sono sicura che è triste per colpa di Renato esame. L’esempio (2) supra offre già un e per questo la voglio proteggere, e a primo spunto di riflessione, in quanto Renato non ci voglio più bene […]. contrappone le due forme gli e ci in (Campo 2015: 67) funzione di clitico oggetto indiretto di terza persona. Nel sistema dell’italiano standard, Il secondo vantaggio della scelta del le due forme sono in distribuzione corpus riguarda le ricadute didattico- applicative della ricerca, cioè la possibilità complementare in funzione del tratto di di riflettere sulla sistematicità della animatezza del referente: la forma gli è ammessa per referenti animati, mentre ci variazione sociolinguistica e, quindi, di riconoscere i diversi livelli di variazione ed vale solo per referenti non-animati. eventualmente imparare a usarli in maniera Nell’opposizione Gli ho dato un calcio vs. Ci ho dato un calcio ci si riferirà nel primo appropriata nella pratica linguistica (per ulteriori osservazioni sugli aspetti didattici caso ad un referente animato e nel secondo si rinvia a Favata & Tronci 2019: 28, 35– ad uno inanimato. Il pronome clitico animato presente però nella lingua standard 40). ulteriori restrizioni categoriali: oltre al 3.2. Aspetti di variazione nel sistema tratto di animatezza, gli è caratterizzato dei pronomi personali clitici anche da una restrizione di numero Nella classe dei pronomi personali, (singolare) rispetto a loro (plurale) e di l’italiano presenta, relativamente ad alcune genere (maschile) rispetto a le (femminile). funzioni sintattiche, la distinzione tra Un sistema tripartito, quindi, che pronomi tonici e pronomi clitici, per es. me nell’italiano neo-standard non sembra più e mi rispettivamente per la funzione non- vitale, in quanto sostituito dalla forma soggetto di prima persona singolare. sovraestesa gli, non più caratterizzata da Rispetto ai tonici, i pronomi clitici non tratti di genere e numero (cf. Berruto 2012 hanno autonomia né fonologica né [1987]: 75 e bibliografia ivi citata). sintattica: privi di accento proprio, sono Tornando agli esempi in (2) osserviamo sintatticamente dipendenti dal verbo, non la compresenza di due diversi sistemi nel potendo ricorrere separati da quest’ultimo repertorio della narratrice: da un lato, in né essere usati in isolamento. Il sistema di (2a), il sistema dell’italiano standard e/o 60
  9. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY neo-standard, che seleziona il clitico gli per riferisce tanto a un referente femminile riferirsi ad un referente maschile singolare; quanto ad uno maschile: dall’altro, in (2b), un sistema diverso, che (4) Lui sta dicendo qualcosa: Eh una caratterizzeremo in senso diastratico e bella signora come lei, so io cosa ci farei. diatopico, nel quale la forma ci è sovraestesa anche a referenti animati (nel Io dico: Hai finito di scassarci il cazzo caso specifico, il padre Renato). Il sistema vecchio porco? che prevede un solo clitico ci indistinto per Mia madre mi dice: Uèè? ma chi te le referenti animati e inanimati è proprio di impara queste volgarità! varietà regionali di italiano meridionale ed Io dico: E a questo qua se non la finisce è connotata come variante popolare in mò ci allungo due sganassoni che vede. Ci diastratia. La sovraestensione di ci è cambio i connotati. (Campo 2015: 77) evidente anche nell’esempio seguente, in cui il referente del clitico è animato e In entrambi i sistemi, tanto quello con femminile (sottolineato nel testo): sovraestensione di gli quanto quello con sovraestensione di ci, rileviamo la presenza (3) Io vado a casa e dico ai miei mentre di una sola forma, indifferente alle mangiamo: Per domani devo fare la opposizioni di genere e numero. Rispetto al lanterna di Genova, devo fare un disegno sistema dell’italiano standard, che vede con la lanterna di Genova e non sono un’opposizione a quattro termini ci vs. gli capace. Che caspita è ’sta lanterna di vs. le vs. loro in funzione delle tre categorie Genova? di animatezza, numero e genere, si tratta Ahhhh…! Ma è ’na strunzata, ti aiuto io quindi di sistemi formalmente semplificati, Stellì, senti a papà, prendi un foglio di carta in cui, tuttavia, le sole forme presenti, cioè e ’na matita, vedi che bella lanterna che ci gli e ci rispettivamente, hanno un maggior facciamo a quel coppo della tua maestra. carico funzionale. È significativo, inoltre, (Campo 2015: 42) che non vi è traccia nel romanzo del Tanto (3) supra quanto (4) infra sistema dell’italiano standard con mostrano che al sistema con clitico oggetto opposizione a quattro termini; in indiretto di terza persona ci si particolare, non vi è traccia di le come accompagnano altri tratti marcatamente clitico oggetto indiretto per referenti bassi in diastratia (per es. frasi a tema femminili singolari né di loro come clitico sospeso, fenomeni aferetici, marcatura oggetto indiretto per referenti plurali. preposizionale dell’oggetto diretto, 3.3. Uno sguardo alla letteratura turpiloquio etc.). L’esempio (4) mostra canonica: variazione e sistemi a inoltre l’indifferenza di ci al genere confronto grammaticale: nello stesso passaggio ci si L’idea secondo la quale nell’italiano standard viga unicamente, con riferimento 61
  10. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) a referenti animati, il sistema di terza persona plurale nel romanzo, si opposizione a tre termini gli vs. le vs. loro rilevano ben 14 ricorrenze di gli ed una sola e che il sistema a un solo termine gli si sia di loro, qui riferita in (5a). Il sistema sviluppato solo come tratto del nuovo dell’italiano standard, che prevede loro standard dell’italiano si scontra con i dati come clitico oggetto indiretto di terza provenienti da opere letterarie “canoniche” persona plurale, appare quindi marcato e del Novecento, come hanno mostrato quasi del tutto assente nella lingua di Camugli & Tronci (2021), da cui si Lessico famigliare. Non si tratta, a ben traggono gli esempi qui di seguito. riflettere, di una sorpresa, dati i contenuti del romanzo e le scelte di registro Nel romanzo Lessico famigliare di dell’autrice. Natalia Ginzburg, per esempio, si incontrano le due ricorrenze seguenti, la Del resto, che il sistema clitico ad un prima con loro e la seconda con gli, solo termine gli sia marcato in termini di entrambi clitici oggetto indiretto di terza registro appare evidente nell’opera di persona plurale. Primo Levi. Se si confrontano i due (5a) S’avvicendavano di solito, in quella romanzi Se questo è un uomo e La chiave casa, donne di servizio spettrali e idiote, a stella, il rapporto tra le ricorrenze dei alle quali tuttavia non era consentito clitici oggetto indiretto di terza persona cucinare perché il padre voleva regnare da plurale gli vs. loro è perfettamente solo sulle vivande; e siccome non era loro capovolto: in Se questo è un uomo ci sono consentito nemmeno spazzare il salotto, 9 ricorrenze di loro e 1 sola ricorrenza di per via dei lumi ebraici che potevano gli, mentre ne La chiave a stella ci sono 48 rompere, e per via delle mele che potevan ricorrenze di gli e nessuna ricorrenza di rubare, non si capiva bene cosa facessero. loro. Le due forme, o meglio i due sistemi, sono dunque in distribuzione (Ginzburg 1963: 141) complementare nelle due opere. La sola (5b) Il Cucco e la Lullina, i figli di Terni, ricorrenza che sembra sfuggire alla avevano anche loro vestiti bianchi, e mia regolarità della distribuzione è la seguente: madre gli metteva i miei grembiali, perché (6) Poi, se credevano, per essere degli giocassero senza sporcarsi. (Ginzburg Intelligenten, degli intellettuali, di farsi 1963: 51) gioco di lui, Alex, un Reichsdeutscher, Il confronto tra i due singoli casi non ebbene, Herrgottsacrament, gli avrebbe permette di correlare la differenza tra le fatto vedere lui, gli avrebbe… (e, il pugno due forme, o per meglio dire tra i due chiuso e l’indice teso, tagliava l’aria di sistemi, con una qualche variabile traverso nel gesto di minaccia dei tedeschi). sociolinguistica. Tuttavia, se si indagano (Levi 1958: 91) sistematicamente le ricorrenze di loro e gli in funzione di clitico oggetto indiretto di 62
  11. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY In realtà, la presenza di gli in (6) è dei parsi, e gli ha raccontato che i loro pienamente giustificata. Siamo in un tecnici avevano studiato una griglia da discorso indiretto libero, in cui la voce del mettere sul fondo delle torri. (Levi 1978: personaggio, caratterizzato peraltro come 114) volgare e violento, si impone su quella del Bisogna aggiungere, inoltre, che in narratore in una mimesi linguistica molte ricorrenze, il clitico gli pare essere coerente e sistematica: si vedano ridondante dal punto di vista della l’imprecazione in tedesco referenza, data la compresenza, nella stessa Hergottsacrament e le altre parole in frase, del complemento oggetto indiretto tedesco, accanto alla ripetizione sospesa sotto forma di pronome tonico, come in tipica dell’oralità gli avrebbe fatto vedere (8a), o di sintagma nominale, come in (8b), lui, gli avrebbe... e, in chiusura e tra entrambi sottolineati nel testo: parentesi, il riferimento del narratore alla gestualità del personaggio. (8a) Ecco perché era contrario che io andassi alla Lancia, e sotto sotto avrebbe Nel diasistema dell’autore Primo Levi, avuto caro che io tirassi avanti con la sua quindi, coesistono i due sistemi, che boita e mi sposassi e avessi dei bambini e vengono opportunamente usati per marcare gli mostrassi l’opera anche a loro. (Levi i diversi registri dei narratori (e dei 1978: 82) personaggi) dei due romanzi. Da una parte, il narratore di Se questo è un uomo, che fa (8b) e un altro ancora aveva sette figli scelte linguistiche coerenti con la serietà e ma diceva che lui non era d’accordo col la tragicità del tema narrato optando per un governo e l’operazione non la voleva fare, italiano non marcato sociolinguisticamente. perché a lui e a sua moglie i bambini gli Dall’altra, il narratore di La chiave a stella, piacevano, e mi ha anche fatto vedere la un operaio specializzato che racconta le fotografia. (Levi 1978: 117) proprie avventure in giro per il mondo e In questi casi, il clitico gli non ha valore che, quindi, è caratterizzato da scelte referenziale, in quanto la referenza è linguistiche marcate in diastratia, diafasia e espressa dal sintagma nominale o dal diamesia. La lingua dell’operaio Faussone pronome tonico che co-ricorrono nella presenta tratti di lingua popolare, registro frase. La sua presenza, del resto, non è informale e oralità. Il suo uso esclusivo necessaria per la buona formazione della forma gli come clitico oggetto sintattica della frase, come mostra la indiretto di terza persona plurale è appunto possibilità di omissione. Infatti, le frasi e una caratteristica della sua espressione mostrassi l’opera anche a loro in (8a) e a lui linguistica, come mostra l’esempio e a sua moglie i bambini piacevano in (8b) seguente: funzionerebbero perfettamente in italiano e, (7) È venuto un ingegnere tedesco con anzi, sarebbero più “corrette” dal punto di tutti i prospetti, si è fatto ricevere dai preti vista dello standard. D’altra parte, soltanto 63
  12. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) gli può ricorrere in questo contesto e mai mutamento nel sistema linguistico. La potremmo immaginare di sostituire loro a morfologia verbale dell’italiano standard gli (*e mostrassi loro l’opera anche a loro; prevede l’accordo in numero e persona con *a lui e a sua moglie i bambini piacevano il soggetto nelle forme finite del verbo loro). Se dunque gli non ha valore sintattico, attraverso morfemi flessivi legati. Vi sono qual è la sua funzione? inoltre, sotto particolari condizioni e solo Da un punto di vista esterno, potremmo nelle forme del participio, forme di accordo in numero e genere con l’oggetto diretto. dire sociolinguistico, gli è un marcatore Nessun tipo di accordo è previsto, invece, diamesico (oralità) e diafasico (registro con l’oggetto indiretto. Il tipo di informale). Negli esempi citati lo troviamo costruzioni qui indagato presenta invece nella lingua scritta in quanto lingua mimetica dell’oralità e di registri informali. forme di accordo con l’oggetto indiretto D’altra parte, però, da un punto di vista per la categoria di persona (e per quella di numero nella prima e seconda persona). La interno al sistema, il tipo a loro gli è codifica di questo tipo di accordo si fa per identico al tipo a me mi di frasi come a me mezzo di forme clitiche. Seguono altri mi piace la cioccolata, che sono censurate nella lingua scritta ma usuali all’oralità (cf. esempi, con diverse forme di persona, tratti dal romanzo La chiave a stella: Cortelazzo 1984). In questo tipo di costruzioni, l’apparente ridondanza (9a) del resto, anche a me mi sembra sintattica del clitico che co-ricorre con il naturale che io decida di alzare questa pronome o con il sintagma nominale cui si mano e ecco che la mano si alza, ma riferisce può trovare una spiegazione se appunto è solo per l’abitudine. (Levi 1978: consideriamo il clitico come un morfema 24) verbale e il pronome tonico o sintagma (9b) Sta di fatto che a me mi toccava di nominale come un argomento del verbo. In pensare un po’ a tutto: al gruppo questa prospettiva, il clitico gli elettrogeno, ai collegamenti, perfino a funzionerebbe da semplice morfema di farmi un po’ di cucina la sera nella baracca. accordo del verbo con un argomento (Levi 1978: 30) oggetto indiretto che, come vediamo negli esempi (8a) e (8b) ha una particolare (9c) A lui un lavoro come il mio gli prominenza discorsiva, in quanto è in focus sarebbe piaciuto, anche se l’impresa ci in entrambi i casi. guadagna sopra (Levi 1978: 84) Se la nostra analisi è corretta, lo (9d) Siamo stati a riposo tre giorni, e sviluppo di queste costruzioni nell’italiano non è successo niente di speciale, li neo-standard e la loro penetrazione anche abbiamo passati a bere, a dormire, a nella lingua scritta – al momento fenomeni giocare a carte, e io ai miei quattro gli ho limitati al livello di variazione perfino insegnato la scala quaranta (Levi sociolinguistica – configurano un 1978: 69) 64
  13. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY (9e) forse sarà anche questo un effetto gran parte dei testi scritti in epoca presente, del nostro mestiere, ma le cose che vibrano mentre non conoscere il secondo potrebbe a noi ci piacciono poco (Levi 1978: 123) essere limitante per la comprensione soprattutto all’orale, ma anche nelle (9f) Perché pare che vada così, la storia scritture più recenti, sicuramente per quelle della fattura, da un buco nasce un buco, da un taglio un taglio, e così via: a noi ci fa un meno formali. po’ ridere, ma loro ci credono tutti, anche i Del resto, la presentazione dei due giudici, e anche gli avvocati difensori (Levi sistemi può essere un ottimo spunto per una 1978: 9) riflessione non soltanto sulla variazione dell’italiano in sincronia, ma anche sul 3.4. Cosa insegnare? mutamento in diacronia (cf. Camugli Le grammatiche dell’italiano adottano Gallardo & Tronci 2021 per una prima posizioni differenti riguardo all’uso di gli analisi). al posto di le e loro. Se nella grammatica di Dardano & Trifone (2009 [1995]: 266) si 4. Per concludere rileva il mutamento a livello di “uso”, ma In questo lavoro, si è tentato di si sconsiglia la sovraestensione di gli allosviluppare una riflessione sul tema della scritto e in forme controllate di orale, variazione nella lingua italiana, con Serianni (2000: VII §36) riconduce particolare riferimento all’uso dei clitici di l’opposizione gli/loro al plurale ad un fatto terza persona in funzione di oggetto di registro, informale vs. formale. Molto indiretto. La ricerca è stata condotta su dati più rigida è la posizione della grammatica tratti da testi letterari più o meno recenti. Il italiana, rivolta però ad un pubblico tema della variazione è da sempre stato un francofono, di Genot (2009: §111); al argomento centrale nell’ambito degli studi contrario, Maiden & Robustelli (2000: sull’italiano ed ha ricevuto grande 102) riconoscono l’uso di gli plurale anche attenzione da parte di linguisti e presso parlanti colti e relegano la forma sociolinguisti di diverso orientamento loro alla lingua scritta e a registri molto teorico e metodologico. Con la diffusione formali. Una posizione non dissimile è delle scritture digitali e l’accesso alla espressa da Renzi (2012: 101). scrittura di strati sempre più ampi e Ci pare ovvio che i due sistemi, quello variegati di popolazione, i fenomeni di con opposizione a tre termini gli/le/loro e variazione, anche nella lingua scritta, sono quello con il solo gli senza differenze di divenuti non solo sempre più numerosi (in genere e numero, debbano essere entrambi quantità) ma anche sempre più variegati (in presenti nel repertorio del qualità). Ciò ha determinato tanto locutore/apprendente. In assenza del primo, un’accelerazione nella diffusione dei tratti non sarebbe possibile leggere e di variazione quanto una maggiore facilità, comprendere opere letterarie del passato né 65
  14. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) per alcuni di essi, a imporsi determinando tenutosi presso l’Università di Hanoi il 18 fenomeni di mutamento linguistico. ottobre 2022. Lo studio della variazione e l’analisi in RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI termini di linguistica tanto esterna quanto 1. Antonelli, G. (2014). L’e-taliano: una interna diventano quindi fondamentali per nuova realtà tra le varietà linguistiche italiane? In E. Garavelli & E. Suomela-Härmä (a cura comprendere anche la direzione di di), Dal manoscritto al web: canali e modalità eventuali mutamenti del sistema. di trasmissione dell’italiano. Tecniche, L’insegnamento della lingua italiana materiali e usi nella storia della lingua. Franco Cesati, vol. II, 537–556. dovrebbe non solo recepire i fenomeni di variazione, troppo spesso ancora censurati 2. Antonelli, G. (2016). L’e-taliano tra storia e leggende. In S. Lubello (a cura di), L’e- in forme di insegnamento eccessivamente taliano. Scriventi e scritture nell’era digitale. normativo, ma anche saperli integrare Franco Cesati, 11–28. all’interno del repertorio con le opportune 3. Bagna, C., Machetti S. & Vedovelli M. caratterizzazioni in senso diafasico, (2003). Italiano e lingue immigrate: verso un diamesico, diastratico e diatopico. plurilinguismo consapevole o verso varietà di contatto? In G. Bernini, P. Molinelli & A. Per quanto riguarda nello specifico il Valentini (a cura di), Ecologia linguistica. Atti del XXXVI congresso internazionale di studi nostro ambito di ricerca, ci siamo limitati a della Società di Linguistica Italiana, Bergamo, qualche osservazione di dettaglio sulle 26-28 settembre 2002. Bulzoni, 201-222. forme di clitico oggetto indiretto di terza 4. Barni, M. & Vedovelli M. (2012). persona plurale. Abbiamo rilevato che si Linguistic Landscapes and Language Policies. tratta di un fenomeno da analizzare in In Ch. Hélot, M. Barni, R. Janssens & C. Bagna (a cura di), Linguistic Landscapes, termini sociolinguistici, che nell’area Multilingualism and Social Change. Peter linguistica italo-romanza coesistono più Lang, 27-38. sistemi di variazione in questo ambito e che 5. Bazzanella, C. (2005). Tratti prototipici alcuni contesti specifici d’uso potrebbero del parlato e nuove tecnologie. In E. Burr (a anche condurre a mutamenti del sistema cura di), Tradizione e innovazione. Il parlato: teoria, corpora, linguistica dei corpora. linguistico. Franco Cesati, 427–441. Ringraziamenti 6. Berretta, M. (1985). I pronomi clitici nell’italiano parlato. In G. Holtus & E. Radtke Desidero ringraziare le colleghe e i (a cura di), Gesprochenes Italienisch in colleghi del Dipartimento di Italiano Geschichte und Gegenwart. Narr, 185–224. dell’Università di Hanoi, che hanno 7. Berretta, M. (1994). Il parlato italiano contribuito ad arricchire queste mie contemporaneo. In L. Serianni & P. Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana. Einaudi, riflessioni con domande e suggerimenti in vol. II, 239-270. occasione del convegno internazionale 8. Berruto, G. “Lingua e Cultura Italiana nell’Era Digitale: dalla Ricerca alla Didattica” 9. Berruto, G. (2008 [1993]). Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche. In A. Sobrero (a cura di), Introduzione all’italiano 66
  15. Liana Tronci PHƯƠNG PHÁP GIẢNG DẠY contemporaneo. La variazione e gli usi. der Iberoromania. Festschrift für Heinz Kröll. Laterza, 37-92. Narr, 25-28. 10. Berruto, G. (2011). Registri, generi, 19. Cortelazzo, M. & Mioni, A. (a cura di) stili: alcune considerazioni su categorie mal (1990). L’italiano regionale. Atti del XVIII definite. In M. Cerruti, E. Corino & C. Onesti congresso internazionale della Società di (a cura di), Formale e informale. La variazione Linguistica Italiana (Padova-Vicenza, 14-16 di registro nella comunicazione elettronica. settembre 1984). Bulzoni. Carocci, 15-35. 20. Dardano, M. & Trifone P. (2009 11. Berruto, G. (2012 [1987]). [1995]). Grammatica italiana, con nozioni di Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo. linguistica. Il Mulino. Carocci. 21. D’Achille, P. (2010 [2002]). L’italiano 12. Berruto, G. (2017). System-oriented contemporaneo. Il Mulino. and speaker-oriented approaches in Italian 22. De Blasi, N. (2014). Geografia e storia sociolinguistics. Sociolinguistic studies 11(2- dell’italiano regionale. Bologna. 4), 271-290. 23. De Mauro, T. (1963). Storia 13. Camugli Gallardo, C. & Tronci, L. linguistica dell’Italia unita. Laterza. (2021). Statut de la variation entre données et modélisations: le cas des clitiques datifs 24. Favata, G. & Tronci, L. (2019). Fare pluriels loro et gli en italien contemporain. In sociolinguistica attraverso la letteratura: una A. Bertin, F. Gadet, S. Lehmann & A. Moreno proposta didattica per studiare le varietà Kerdreux (a cura di), Réflexions théoriques et dell’italiano. Italiano a scuola 1, 25-46. méthodologiques autour de données 25. Fiorentino, G. (2016). Scrittori per variationnelles. Presses Universitaires Savoie caso: scritture spontanee sul web. In S. Lubello Mont Blanc, 203-220. (a cura di), L’e-taliano. Scriventi e scritture 14. Cardinaletti, A. & Munaro, N. (a cura nell’era digitale. Franco Cesati, 53–72. di) (2009). Italiano, italiani regionali e dialetti. 26. Fresu, R. (2016). Semicolti nell’era FrancoAngeli. digitale: testi, scriventi, fenomeni in e-taliano 15. Cerruti, M. (2013). Varietà (popolare?). In S. Lubello (a cura di), L’e- dell’italiano. In G. Iannaccaro (a cura di), La taliano. Scriventi e scritture nell’era digitale. linguistica italiana all’alba del terzo millennio Franco Cesati, 93–118. (1997-2010). Bulzoni, 91-127. 27. Genot, G. (2009). Italien. La 16. Chiusaroli, F. (2016). Scritture brevi e grammaire. Hatier. tendenze della scrittura nella comunicazione di 28. Logozzo, F. (2017). Conflitti tra norma Twitter. In F. Bianchi & P. Leone (a cura e scritture brevi. In R. Bochicchio, V. di), Linguaggio e apprendimento linguistico: Ducatelli, C. Lidano (a cura di), Conflitti. I. metodi e strumenti tecnologici (Studi AItLA 4). Antichità, archeologia, storia, linguistica, Officinaventuno, 103–117. letteratura. UniversItalia, 259–272. 17. Calabrese, A. & Cordin, P. (1988). I 29. Lorenzetti, L. (2002). L’italiano pronomi personali. In L. Renzi, G. Salvi & A. contemporaneo. Carocci. Cardinaletti (a cura di), Grande Grammatica Italiana di Consultazione. Il Mulino, vol. 1, 30. Lorenzetti, L. & Schirru, G. (2006). La 535-592. lingua italiana nei nuovi mezzi di comunicazione: sms, posta elettronica e 18. Cortelazzo, M. (1984). Perché ‘a mi Internet. In S. Gensini (a cura di), Guide alle me gusta’ sì e ‘a me mi piace’ no? In G. Holtus pratiche della comunicazione. Carocci, 71–89. & E. Radtke (a cura di), Umgangssprache in 67
  16. Tạp chí Khoa học Ngoại ngữ Số 71 (tháng 9/2022) 31. Maiden, M. & Robustelli, C. (2000). A ricerche su lingua e dialetti d’Italia. Sansoni, reference Grammar of Modern Italian. Arnold. 26–31. 32. Mioni, A. (1983). Italiano tendenziale: 37. Sabatini, F. (1985). L’“italiano osservazioni su alcuni aspetti della dell’uso medio”. Una realtà tra le varietà standardizzazione. In AA.VV., Scritti linguistiche italiane. In G. Holtus & E. Radtke linguistici in onore di Giovan Battista (a cura di), Gesprochenes Italienisch in Pellegrini. Pacini, vol. 1, 495–517. Geschichte und Gegenwart. Narr, 154-184. 33. Palermo, M. (2017). Italiano scritto 38. Serianni, L. (2000). Grammatica, 2.0. Testi e ipertesti. Carocci. sintassi, dubbi. Garzanti. 34. Pistolesi, E. (2014). Scritture digitali. 39. Toso, F. (2008). Le minoranze In G. Antonelli, M. Motolese & L. Tomasin (a linguistiche in Italia. Il Mulino. cura di), Storia dell’italiano scritto, vol. III. 40. Vedovelli, M. (2015). Fra 40 anni, Carocci, 349–375. l’Italia che verrà. Lo spazio linguistico e 35. Renzi, L. (2012). Come cambia la culturale italiano fra lingue immigrate, lingua? Il Mulino. andamento demografico, ripresa economica. Italienisch 73, 78-109. 36. Rohlfs, G. (1972 [1964]). L’Italia dialettale (Dal Piemonte in Sicilia). In Studi e (Ngày nhận bài: 25/11/2022; ngày duyệt đăng: 02/02/2023) 68
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